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Il Santuario della Madonna dell'Oliveto a Passignano sul Trasimeno

Aperto da giugno a settembre il martedì e il giovedì ore 17-19, il sabato ore 16-20, la domenica ore 10-12 e 17-19.

Nel resto dell'anno rivolgersi alla signora Gigliola Bennati, tel. 075 827124.

Quasi ai piedi della nostra collina, andando verso il centro di Passignano si incontra il santuario della Madonna dell’Oliveto, dal quale il nostro rione prende il nome.

Il nome deriverebbe da una immagine della Vergine con il bambino che, trovandosi originalmente in una capella che si innondava spesso dell'acqua del lago, essendo nelle immediate vicinanze, venne spostata sopra un ramo di ulivo all'inizio del cinquecento.

 

"Trovasi segnato in antico manoscritto come la miracolosità di Maria, che si venera nella chiesa, venisse così discoperta. Allorchè l'immagine di Maria sussisteva nella Madonnuccia in prossimità del lago, certa giovane pastorella conosciuta per la sua difettosità di storpia da una gamba suoleva di sovente portarsi nella Madonnuccia pregando Maria di renderla sana da tal suo incomodo. In un giorno stando ivi in orazione, udì una voce che gli  annunciava di portarsi dai magistrati di Passignano, annunciandole in suo nome che ambiva in quella parte l'erezione di un tempio. La giovane obbediente, persuasa che la voce era di Maria, in tutta fretta si conduce alla magistratura e gli comunica l'inteso. La magistratura dà di pazza alla pastorella e l'allontana da se. Ella così mal accolta torna a Maria. Maria l'ìnvita di nuovo a portarsi come sopra: e ne riceva pari trattamento. Di nuovo la giovane è da Maria; e Maria gli soggiunge, che ritorni dal magistrato invitandolo ad osservarla nel suo stato di storpia. Obbedisce la pastorella: il magistrato l'osserva e ritorna a Maria. Maria con palpabilissimo miracolo rende sana la giovane. Vedutasi dal magistrato non più storpia la giovane, e sorpreso da tanto miracolo, si dette unitamente al popolo di Passignano alla più significante venerazione a così miracolosa immagine tributandole pubbliche feste e lodi: destando così nel mondo cristiano, pellegrinaggio e concorrenza di popolo adoratore versante tesori per formazione del richiesto tempio; ed in benemerenza, ricolmati da Maria di infinite grazie."                     

da:  Tristi e fasti della terra di Passignano al Lago Trasimeno. - Perugia : V. Santucci, 1847. - 69 p. ; 19 cm
Autore :    Buattini, Angelo
lo trovi in:     Perugia Accademia di Belle Arti "P. Vannucci"


Fu eretto tra il 1582 e il 1586 per onorare un’immagine sacra rinvenuta nei pressi di un olivo e fatta oggetto di grande devozione perché ritenuta miracolosa.
La Madonna col Bambino è inserita in una macchina d’altare in arenaria di pregevole fattura. Tutta la chiesa è adorna di affreschi e dipinti.


La leggenda di fondazione fa invece riferimento al miracolo operato dall’immagine della Madonna con Bambino dipinta nell’edicola in favore di una pastorella storpia che assiduamente si recava a pregare la sacra immagine per ottenere la guarigione dalla sua infermità. Mentre era intenta nella preghiera udì la voce della Vergine che la esortava a recarsi dai magistrati di Passignano ed a comunicare loro che la Madonna desiderava che nel luogo dove esisteva una semplice edicola sorgesse invece una grande chiesa. I Magistrati non tennero in alcun conto le parole della pastorella e la allontanarono malamente e ripetutamente fino a quando la giovane non si presentò dinanzi a loro completamente risanata. Come al solito la notizia del miracolo provocò un notevole afflusso di devoti e la raccolta di donazioni e di denaro permise che si desse inizio alla costruzione del santuario. I lavori iniziarono verso la metà del Cinquecento e terminarono alla fine del secolo.

L’immagine miracolosa della Madonna col Bambino, risalente alla seconda metà del Quattrocento, si trova inserita al centro dell’altare maggiore in pietra serena che chiude la zona absidale adibita a sacrestia. La Madonna siede sul cuscino dorato del trono mentre due angeli dispiegano sullo sfondo un tessuto dorato come il cuscino.
Il Bambino siede sulle ginocchia della Madre con la mano destra benedicente e la sinistra che sorregge un cardellino con un filo legato ad una zampetta trattenuto tra l’indice ed il pollice della mano destra della Vergine. Intorno al collo del Bambino gira una collanina con vaghi di corallo che sostiene al centro un rametto della stessa materia. Malgrado le vicissitudini subite dal santuario nel corso degli anni e l’alienazione degli oggetti votivi per far fronte alle spese di mantenimento e restauro del tempio, sono ancora presenti numerosi ex-voto sei-settecenteschi, la maggior parte dei quali è fissata in tre teche poste ai lati dell’immagine miracolosa, mentre alcuni, essenzialmente monili femminili in corallo, sono custoditi all’interno della sacrestia. Oltre agli usuali cuori ed alle figure di oranti in lamina metallica argentata, sono presenti alcuni ex-voto anatomorfi, sempre in lamina metallica argentata, raffiguranti occhi, toraci e soprattutto mammelle femminili e bambini in fasce, a significare che se pur ci si rivolgeva all’immagine miracolosa per ovviare ad un largo ventaglio di situazioni patologiche e di sofferenza, le immagini della Madonna col Bambino restano comunque
fondamentalmente associate alla protezione del puerperio e della prima infanzia.



La chiesa della Madonna dell'olivo fu costruita sul finire del sec.XVl riusando,forse,materiale proveniente dal diruto monastero dei camaldolesi di S.Vincenzo, e probabilmente su progetto di Mariotto Radi da Cortona, scultore (1563?-1624), autore anche dell'altare maggiore. Come narra la tradizione, l'immagine miracolosa di una "Madonnuccia" votiva, posta non distante tra gli ulivi sulle rive del lago, avrebbe originato la costruzione di un tempio di così ampie ed eleganti dimensioni. Questa immagine dipinta a fresco su un muro, fu poi distaccata a massello e collocata in una nicchia al centro dell' altare maggiore, dove ancora oggi si trova.

I fedeli di Passignano e il governo di allora ricorsero per la edificazione del tempio a maestri scultori e architetti della vicina Cortona che già avevano sovrainteso lavori di famose fabbriche di poco antecedenti a questa:"....Mariotto Radi per diversi anni sorvegliante alla costruzione della nostra chiesa di S.Maria Nuova, scultore dello stupendo altare maggiore ne grazioso tempio, e dell'altro alla Madonna dell'olivo presso Passignano (1603)...."(1)e "buono scultore riuscì Ascanio Covatti, detto il Franciosino (m.il 24/10/1632),trattenutosi molto in Siena a lavorare per la chiesa dello Spedale, Monagnese,e del Rifugio. Sono suoi la pila dell'acquasanta della Madonna dell'olivo presso Passignano, ed i piccoli medaglioni destinati nel 1580 ad ornare la cassa dove deposero la salma di S.Margherita nella chiesa cortonese ad essa dedicata,ecc......(2). Ascanio Covatti"Cortonensis", come lui si firmava, realizzò anche la scultura in arenaria raffigurante la Madonna dell'olivo, posta, fino al 1984-85, in una nicchia sulla facciata della chiesa e ora all'interno nel braccio destro del transetto, per motivi conservativi. Questa scultura gli fu commissionata da una nobildonna della famiglia dei della Corgna, come ringraziamento per il miracoloso salvataggio della sua imbarcazione, sorpresa da una improvvisa tempesta del lago e approdata proprio sulla riva dell'Oliveto. Anche le opere pittoriche poste all' interno, sembrano provenire da una probabile committenza corgnea, vista fra esse anche l'attiva presenza di Salvio Savini, frescante autografo a palazzo della Corgna di Città della Pieve e in altre committenze della stessa famiglia, "unico interlocutore delle iniziative di Diomede e Fulvio della Corgna"(3). Proprio il Cardinale Fulvio nel 1570 affidava la giurisdizione dell'Oliveto al governo di Passignano, come confermato da Clemente Vlll con la bolla del 1600; ancora oggi la chiesa dipende dal Comune di Passignano che ne è anche proprietario. Così l'antica fraternità dell'Oliveto, da cui prende il nome, ha sempre provveduto alla manutenzione  e al nobile uso delle regalie accumulatesi negli anni e delle elemosine. Negli ultimi decenni ed in particolare tra il 1970 e il 1990 molte migliorie sono state apportate allo stato conservativo di questo monumento, assieme ad una continua valorizzazione dei documenti storici, degli arredi e delle opere d'arte in esso conservate.

 
   
   
Sacrestia

Un piccolo itinerario a parte è da considerarsi l'ambiente della attuale sacrestia,in realtà zona absidale del transetto ,poi "isolata" dalla quinta del grande altare maggiore;sovrastata anch'essa dalla cupola ottagonale è oggi diventata un ambiente di esposizione permanante  e documentario di molti pregevoli arredi di proprietà della chiesa dell'Oliveto.Grazie anche al continuo interessamento della Fraternità dell'Uliveto questa collocazione espositiva è stata preceduta da un coretto riordino e,per quanto possibile,ancherestauro,degli oggetti esposti.La raccolta è composta da arredi lignei dei sec.XVl-XVll-XVllltra cui un coro ligneo frammentario,con ambone,da due dipinti su tavola raffiguranti L'Annunciazione (inizi sec.XVll), probabili sportelli di una precedente cantoria; tessuti dei sec.XlV-XlX, di uso liturgico e non;oreficerie e ceramiche dei sec.XVl-XlX,oltre ad una serie di ex voto, a silhouette, in lamina d'argento  dei sec.XVll-XVlll.